Il disastro della cultura in Sicilia

Questi alcuni titoli che il quotidiano La Sicilia ha dedicato Sabato 23 Aprile e Domenica 24 Aprile 2016 alla situazione dei beni monumentali ed archeologici siciliani e siracusani in particolare.
Naturalmente quelli de La Sicilia, da bravi giornalisti, hanno sentito il dovere di interpellare anche i riferimenti politici e istituzionali della gestione dei beni culturali.
Le risposte ? Eccole:
L’assessore regionale Carlo Vermiglio, in carica dal 4 Novembre 2015, dichiara testualmente di non avere ancora “un quadro chiaro” della situazione e di aver chiesto “relazioni dettagliate”
Se queste sono le risposte della classe dirigente siciliana, preposta alla tutela e valorizzazione dei nostri beni culturali, siamo messi davvero male !
I soggetti sociali del territorio possono infatti fare qualcosa; associazioni, sindacati, partiti, operatori economici, parrocchie, professionisti, tutti i cittadini interessati, devono mobilitarsi per pretendere risposte e suggerire correttivi, offrendosi anche, quando possibile, come antidoto alla cronica inadempienza di certi uffici. Bisogna denunciare con forza, ed a tutti i livelli, l’assoluta incapacità dimostrata fin’ora dal governo regionale e specificatamente dagli assessorati ai beni culturali ed al turismo. (Che ne è stata, a proposito, della famosa cabina di regia BB.CC/Turismo ?)
Museo regionale Paolo Orsi Avviso di chiusura per mancanza di personale del 31/01/2016 attaccato con due cerotti !
Bisogna anche considerare che nella città di Siracusa gran parte dei monumenti archeologici, al di fuori del parco della Neapolis, sono chiusi per “mancanza di personale”. Sono sbarrati al turista solo per citarne alcuni: il tempio di Zeus olimpico, il ginnasio romano, il maestoso castello Eurialo e diversi altri. La motivazione, oltre alle sempre utile “mancanza di personale” è che sono, in una città con un enorme potenziale di offerta archeologica e monumentale, beni secondari, e come tali poco visitati.
La realtà anche in questo caso è un’altra da quella che qualcuno vuol fare apparire: non sono poco visitati per un eccesso di offerta ma perché non adeguatamente proposti. I vari siti non “fanno rete” tra loro, non esiste una mappa archeologica-turistica di tutto il territorio comunale, non è possibile usufruire di un biglietto cumulativo, i mezzi di trasporto sono assolutamente carenti se non inesistenti, la gran parte non sono dotati di alcun tipo di servizio connesso, mancano: indicazioni stradali, materiale divulgativo, posteggi, punti di ristoro.
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