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Orientarsi con il telefonino (1)

Orientarsi con il telefonino (1)

Quando ci troviamo in una zona che non conosciamo e vogliamo spostarci da un un punto a un altro, oppure sapere semplicemente dove ci troviamo, la cosa che istintivamente facciamo di solito è chiedere informazioni a qualcuno. Forse questo è ancora possibile se ci troviamo in una città o comunque in un centro abitato (ma non è detto che le indicazioni che ci danno siano chiare !) figuriamoci poi se ci troviamo in aperta campagna, in un bosco o in montagna. Il rischio di perdersi o scegliere dei percorsi sbagliati è molto alto.
Fino a pochi decenni fa, per l’orientamento all’aperto l’unica soluzione alla portata di tutti era dotarsi di una cartina geografica (meglio se topografica) e di una bussola; poi naturalmente conoscere almeno le basi di come usarle.

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Esistevano già i primi ricevitori GPS (Global Position System) frutto della tecnologia satellitare, capaci di indicarci immediatamente e con una buona precisione la nostra posizione sul terreno; ma questi, oltre ad essere ancora abbastanza costosi e ingombranti, comunque richiedevano ancora l’uso delle cartine. Infatti erano solo di tipo alfanumerico cioè fornivano solo dei numeri: le coordinate (latitudine e longitudine) del nostro punto; ma per capire effettivamente dove ci trovavamo, queste dovevano essere poi riportate su una carta topografica della zona.

Nino2Man mano la tecnologia si è evoluta, i costi si sono abbassati e sono comparsi i cosiddetti GPS cartografici, cioè dotati della possibilità di visualizzare anche le mappe (cartografia digitale) e quindi poter vedere direttamente i nostri spostamenti (tracce) sul terreno. Il boom dei “navigatori satellitari” per le automobili è un esempio chiaro di questa evoluzione che penso conosciamo tutti!

Ma, anche se noto solo per gli addetti ai lavori, lo stesso è avvenuto anche per i ricevitori GPS portatili (handheld GPS), cioè quegli aggeggi simili nell’aspetto a una ricetrasmittente che possiamo portarci dietro dove vogliamo anche a piedi oppure in bici. I geometri e i topografi ma anche gli appassionati di trekking e di mountain-bike li conoscono molto bene e anche i siti web da cui poter scaricare cartine e percorsi sono ormai molto diffusi. Ce ne sono per tutti i prezzi e per tutti i gusti, con funzionalità più o meno avanzate a secondo dell’uso che se ne deve fare.
Tuttavia, questi ricevitori GPS hanno un prezzo che non è bassissimo; diciamo che orientativamente si parte da un minimo di 150-200 euro per arrivare  fino ai 1000 euro, per i modelli più sofisticati.
Naturalmente per molti, che magari fanno solo qualche passeggiata in ambiente naturale o che comunque ne hanno una necessità molto occasionale, è una spesa non giustificata. E allora che si può fare?

NinobisBeh, fortunatamente abbiamo ormai quasi tutti degli smartphone, e questi sono tutti dotati anche di un ricevitore GPS. Questo naturalmente non sarà della stessa qualità dei ricevitori professionali, ma comunque più che accettabile per le precisioni che servono normalmente; poi chiaramente, alcuni saranno migliori di altri a secondo del modello.

Perciò, specie in questi ultimi anni, non si contano le “apps” scaricabili che consentono a tutti gli effetti di usare un telefonino come se fosse un GPS cartografico con tanto di mappe digitali e bussola elettronica. Anche se non proprio appartenente a questa categoria, Google maps è un esempio abbastanza noto che abbiamo tutti già installato e conosciamo bene ; ci fa vedere delle mappe, dei percorsi e la nostra posizione, e il suo uso in città o sulle strade segnalate va più che bene. Ma se dobbiamo fare attività all’aperto (outdoor) o trekking, le cartine di Google maps non sempre sono sufficienti e poi ci servono delle altre funzionalità di base.
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Esistono tante apps più specializzate per questi scopi e per tutti i sistemi di smartphone (Android, iPhone, Windows mobile); tante sono gratuite e alcune a pagamento ma comunque con un costo veramente irrisorio. Se cercate con Google Play Store (o App store per iPhone) ne trovate una miriade con il rischio di confondervi.

Nel prossimo articolo, prima di affrontare l’argomento apps, vedremo quali sono le caratteristiche tecniche consigliate che uno smartphone deve avere perché, pur non potendo avere le stesse prestazioni di un vero e proprio GPS per outdoor, possa comunque simularne decentemente il funzionamento.

 

Nino Formica

Ingegnere, escursionista, videomaker e appassionato di preistoria siciliana https://www.youtube.com/channel/UCLIMM3if5ym1AtSm5WyD2LA

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