Orientarsi con il telefonino (2)
Quali sono dunque le caratteristiche tecniche consigliate per uno smartphone da utilizzare per orientarci durante le nostre escursioni ? La prima cosa da attenzionare è la qualità del GPS integrato. Abbiamo già detto che tutti gli attuali smartphone sono dotati di un chip GPS + antenna integrata; nelle impostazioni del vostro telefonino trovate sicuramente la funzione per attivarlo e disattivarlo.
Però non hanno tutti le stesse prestazioni. Nelle recensioni di smartphone si parla generalmente anche di questo; potete cercare sul web il vostro modello+marca e vedere cosa scrivono sulle prestazioni del GPS. Ma qual’è la funzione del ricevitore GPS? Non scendiamo in dettagli tecnici, il discorso è abbastanza lungo e complesso; diciamo semplicemente che esso deve rilevare il segnale dei satelliti del sistema GPS che orbitano intorno alla Terra e grazie a questi darci la nostra posizione (cioè quella del telefonino) sul terreno.
Per capire se questo avviene in modo efficace ci sono diverse apps che verificano appunto il funzionamento del GPS; io per Android vi consiglio GPS test. In pratica questa app vi segnala quanti satelliti state agganciando, con quale livello di segnale e di conseguenza la precisione con cui viene rilevata la posizione (in feet o in metri, potete scegliere). Quanto più questo avviene velocemente e quanto più è grande la precisione (distanza piccola) e tanto più è buono il vostro GPS. Tutto questo dopo che è stata raggiunta la condizione “3D fix” stabile.
Un’ avvertimento: la prima volta che fate questo test, esso impiegherà più tempo (perché il sistema registra le posizioni dei satelliti: le effemeridi), ma le volte successive dovrebbe essere più veloce. Inoltre queste prove vanno fatte all’aperto (no dentro casa !) e in un posto dove la volta del cielo è ben visibile senza ostacoli. Per esempio se siete in una strada stretta circondata da palazzi, la difficoltà di rilevare il segnale dei satelliti è maggiore.
Ah dimenticavo ! Un’altra precisazione importante: il funzionamento del GPS del vostro telefonino non c’entra nulla col segnale della rete cellulare, per capirci con le “tacche” che vi vengono segnalate. E infatti il GPS funziona anche se siete in una zona non coperta da segnale GSM; questo è molto utile perché appunto, se il GPS funziona bene e avete già le mappe precaricate (ne parliamo più avanti) potete usarlo dovunque per le vostre escursioni, anche se non vi funzionano le chiamate telefoniche e Internet.
L’altra qualità importante che deve avere il vostro smartphone è una buona durata della batteria. Beh, il motivo lo capite da soli; se siete in giro senza possibilità di ricaricare e il cellulare vi si scarica, siete in panne (ecco perché spesso, io comunque una cartina tradizionale di scorta me la porto sempre!). Tenete conto di una cosa: quando il GPS è acceso il vostro cellulare consuma di più. Quindi per risparmiare la carica, se per esempio consultate una mappa ma non vi serve sapere dove siete di continuo (come quando si deve registrare una traccia) potete accendere il GPS solo all’evenienza. Diciamo che è bene che il vostro smartphone abbia un’autonomia di almeno 4-5 ore sempre accesso e comunque almeno per il tempo che pensate di restare fuori. Oppure dotatevi di una batteria esterna di riserva (power bank).
Anche la memoria interna del cellulare è importante; chiaramente mi riferisco allo spazio libero che vi rimane. I motivi sono principalmente due. Il primo è che queste app che simulano un GPS cartografico, di per se usano la memoria per registrare dati mentre le usate; per esempio: le vostre tracce (tracks), i punti di posizione (waypoints) e tante altre informazioni come: velocità, direzione, pendenza, … etc. Il secondo è che se volete precaricarvi delle mappe off-line (vedremo tra un po’ a cosa serve) queste richiedono abbastanza spazio, tanto più quanto più è estesa la regione che coprono ed il livello di dettaglio (o la scala). Quindi se avete poca memoria e il vostro telefonino lo consente, aggiungeteci un altro modulino SD di memoria.
Una dimensione dello schermo abbastanza grande è un elemento non essenziale, ma comunque utile. Se dovete visualizzare delle cartine e avete uno schermo piccolo, impazzite! D’altra parte neanche esagerare conviene, perché altrimenti avete un cellulare troppo ingombrante e che consuma anche di più. Diciamo che una dimensione ottimale è di 5”-5,3”. E’ importante anche che lo schermo abbia una buona risoluzione (per la nitidezza dell’immagine) e un buon contrasto anche in piena luce del sole; può essere utile anche applicare una pellicola antiriflesso.
Per finire con le caratteristiche dello smartphone, sarebbe meglio che esso fosse il più possibile impermeabile; non tanto all’immersione (caratteristiche che ancora possiedono pochissimo modelli) ma almeno alla pioggia e alla forte umidità in cui potete incappare facilmente quando siete all’aperto o in una zona con una fitta vegetazione.
Un problema che non c’entra con le caratteristiche tecniche dello smartphone, ma che è bene esaminare ora (prima di parlare delle apps che vi segnaliamo) è quello delle mappe o cartine se preferite. Infatti dato che stiamo parlando di GPS cartografici, senza le mappe digitali che coprono la zona che vi interessa e con un scala ed informazioni cartografiche sufficienti per quello che vi serve, non potete fare nulla!
Ora, da questo punto di vista, le diverse apps vi consentono di collegarvi, tramite Internet, a dei provider di mappe gratuite (come per esempio Openstreetmap o MapQuest e a volte anche a Google Maps) o a dei cosiddetti map-server che pubblicano cartine tramite il servizio WMS (Web Map Service). Questi ultimi di solito sono forniti da enti nazionali come il PCN per l’ Italia (Portale Cartografico Nazionale) o enti regionali come per esempio il SITR della Regione Sicilia.
Ogni app ha sempre un menù che vi permette di scegliere da un elenco di mappe, quella che preferite, e alcune anche la possibilità di configurare un collegamento WMS ad un map-server. Ma queste mappe caricate tramite Internet (dette on-line) hanno due grossi limiti:
1. richiedono appunto che siate in una zona con una buona copertura del segnale-dati (se il collegamento c’è ma è lento, vedrete le mappe apparire a pezzettini molto lentamente);
2. può essere che esse non soddisfino le vostre esigenze, cioè non coprono la zona geografica che vi serve o sono troppo generiche (per es. manca la sentieristica) o con una scala troppo piccola (poco dettagliate).
A proposito di scala, vi dico subito che il per trekking e comunque altre attività outdoor (MTB,, caccia, hiking, geocaching, … etc) quella minima accettabile è 1:25.000. Io quando posso, uso carte anche con scala più grande (maggiori dettagli) come la 1:10.000.
Per questo motivo, tenuto conto che facilmente potrà succedervi di trovarvi in zone senza la copertura Internet (o con segnale molto debole), è molto importante che l’app che scegliete abbia anche la possibilità di salvare mappe off-line, ovvero nella memoria del telefonino. Cosa vuol dire? Vuol dire che prima di andare “per boschi”, quando siete ancora comodamente a casa vostra e con il collegamento Internet funzionante, vi cercate le cartine che vi servono (o pezzi di cartine) ve le scaricate e poi le salvate nel vostro cellulare.
In alcuni casi è l’app GPS stessa che vi consente queste operazioni di salvataggio e di editing (ritaglio, unione, … etc) delle mappe; in altri casi potete farlo con appositi programmi sul PC (uno famoso è OziExplorer) o anche con sistemi GIS come QGIS (per chi è più avvezzo con questi SW) e poi trasferirle e salvarle sul telefonino. Il modo di gestire le mappe off-line e i formati dei file supportati (Tiff, GPX, KML, … etc) cambia da app ad app e quindi qui non possiamo scendere nei dettagli di come si fa.
Ma ripeto, l’importante è comunque che l’app che scegliete supporti le mappe off-line.