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Incendi boschivi 2017… siamo alle solite !

Incendi boschivi 2017… siamo alle solite !

Sono bastati pochi giorni di caldo torrido e, puntualmente come ogni anno, gli incendi hanno iniziato ad aggredire le nostre zone boschive. A cavallo dei mesi di Giugno e Luglio estesi incendi sono divampati nel siracusano colpendo particolarmente i comuni montani di  Cassaro e Ferla e intaccando anche ampie porzioni delle riserva naturali di Pantalica e Cava Grande.

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Se gli incendi, la maggior parte dei quali è ormai assodato hanno origine dolosa, sono una costante, anche le polemiche che ne conseguono sono purtroppo una costante. Polemiche ed interventi che mirano soprattutto ad individuare responsabilità e omissioni delle diverse amministrazioni interessate.

 

  1. Vigili del fuoco contro la regione (per la mancata stipula della convenzione per la stagione antincendio 2017)
  2. Sindacati contro il Dipartimento Regionale dell’Agricoltura (per aver avviato il servizio antincendio il 19 giugno e non il 15 come previsto dalla normativa)
  3. Forestali stagionali, i famosi 23.000, contro l’assessore al bilancio (per aver tagliato i fondi disponibili)
  4. Artigiani anche loro contro la regione (“per la colpevole disorganizzazione nella gestione della calamità già richiamata dalla protezione civile nazionale”)

Insomma oltre ai danni materiali causati dagli incendi anche i danni di un dibattito ormai francamente stantìo tra operatori, sindacati e organizzazioni di categoria che accusano le istituzioni preposte senza riuscire minimamente ad invertire un trend che ha visto, ogni hanno di più, andare in fumo migliaia di ettari delle nostre zone naturali.

Dal canto suo la regione siciliana, come è ormai di moda per gran parte delle istituzioni, non fa altro che “arrampicarsi sugli specchi” rincorrendo le soluzioni solo dopo che le problematiche hanno assunto un forte impatto mediatico.

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Partiamo da un punto basilare però quello delle responsabilità, secondo la legge 353 del 2000 compete alle regioni, sia a statuto ordinario che speciale, la responsabilità della “previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi”.

Dunque alla regione siciliana compete per legge sia l’attività informativa sia, come recita l’articolo 7 della stessa legge, “Gli interventi di lotta attiva contro gli incendi boschivi (che) comprendono le attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento, allarme e spegnimento con mezzi da terra e aerei”

Fin qui, in un paese civile in cui il principio della responsabilità è l’elemento fondativo della rappresentanza, vista la manifesta incapacità di agire dei diretti protagonisti non dovremmo fare altro che aspettare le loro dimissioni. Le dimissioni del presidente della regione o quanto meno del suo assessore all’agricoltura, ma anche e soprattutto dei dirigenti generali coinvolti, vera e propria casta irresponsabile cui ormai la politica ha delegato (per legge si badi bene !) ogni funzione gestionale ed operativa.

Naturalmente in Italia nessuno si dimetterà ne perderà il proprio posto perché il nostro è un paese dalle responsabilità fluide, un paese in cui applicandosi appena un po’ è possibile dimostrare che la responsabilità è sempre di altri, fosse anche del surriscaldamento globale.

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E allora in questi giorni aspettiamoci i cori lamentosi del presidente della regione che accusa la mafia di aver infiltrato i forestali siciliani e di aver preso di mira i fertili pascoli erbosi della valle dell’Anapo.

 

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L’assessore all’agricoltura accusare il collega al bilancio (del suo stesso partito !) di aver dimezzato i fondi disponibili,

 

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Il dirigente regionale all’agricoltura mostrare, carte alla mano, che lui aveva segnalato, già con congruo anticipo, l’imminente catastrofe.

 

admin

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