I cammini francigeni di Sicilia

Lo studio delle antiche vie di comunicazione è uno strumento utile alla ricostruzione della storia economica e sociale di un intero territorio. Dunque tracciare, recuperare e ripercorrere le antiche strade, oltre ad avere un alto valore storico e culturale, può rappresentare un’incredibile occasione per incentivare il turismo anche in zone meno frequentate. È quello che sta accadendo in questi ultimi anni in Sicilia con la ricerca e la riscoperta delle cosiddette “Vie Francigene”: percorsi lunghi centinaia di chilometri, un tempo battuti da pellegrini, viandanti e commercianti e oggi destinati a turisti, curiosi e sportivi a piedi, in bicicletta e a cavallo. I percorsi siciliani che si stanno recuperando, grazie al meritevole impegno dell’associazione Amici dei cammini francigeni di Sicilia, sono essenzialmente regie trazzere, antichi assi di comunicazione, mulattiere e sentieri che percorrono le principali dorsali dell’isola. Assi viari di estrema importanza sin dai tempi dei Normanni, come il percorso di 183 km denominato “Magna Via Francigena”, che porta da Palermo ad Agrigento, inaugurato ufficialmente a giugno del 2017.
Il percorso si snoda attraverso 9 tappe, in media da 20 a 26 km ognuna
La prima tappa, da Palermo a S.Cristina Gela, è quasi per l’80% su asfalto. Per questo si consiglia di prendere un bus da Palermo verso Piana degli Albanesi, paese che merita una visita, e da qui cominciare la tratta verso S.Cristina Gela.
Come per i pellegrini del Cammino di Santiago la “Credenziale del viandante” (da richiedere all’Associazione amici dei cammini francigeni di Sicilia) timbrata lungo l’intinerario e con un percorso di almeno 100 km a piedi o 150 in bicicletta, darà diritto a ricevere il Testimonium, quel documento che, certifica l’avvenuto pellegrinaggio. La pergamena potrà essere ritirata presso la Chiesa S. Maria dei Greci in Agrigento.
Fonte: https://camminifrancigenidisicilia.wordpress.com