Concessione del faro “Murro di porco”
Risale al 23 giugno 2016 la notizia dell’affidamento del faro di Murro di Porco a Siracusa, dopo regolare gara indetta dall’agenzia del demanio, proprietaria dell’immobile, per la realizzazione di un resort di lusso con annesso ristorante.
E’ invece di questi giorni la notizia che, a seguito di quell’affidamento, l’ex ministro dell’ambiente On. Stefania Prestigiacomo, presenterà un’interrogazione all’attuale titolare del dicastero, Sergio Costa, per chiedere il commissariamento dell’Area Marina Protetta Plemmirio che “sta dimostrando ancora una volta la sua inadeguatezza”.
Oggi è la volta del presidente dell’AMP Plemmirio Patrizia Maiorca prendere la parola per replicare alle dichiarazione del deputato siracusano, con una nota di cui riportiamo un ampio stralcio:
…È un luogo simbolo il faro di Capo Murro di Porco, un luogo del cuore, un luogo sacro e non solo per me o per la mia famiglia, ma per la gran parte dei Siracusani. Ha ragione l’on. Prestigiacomo quando parla di svilimento, sono assolutamente d’accordo. Non solo, ho sempre dichiarato pubblicamente la mia avversione alla assegnazione del faro e, da cittadina, ho anche partecipato a riunioni di associazioni ambientaliste per scongiurare tale misfatto e, da cittadina, continuerò a fare il possibile. In ogni caso devo ricordare che sono presidente dell’Amp dal luglio 2017, il bando è stato pubblicato nel 2015 e la dichiarazione del vincitore, a cui sono seguiti i ricorsi degli altri partecipanti, nel 2016. Ma di quale dirigenza stiamo parlando?
Potrei infierire, però l’avere ascoltato sin da piccina il respiro del mare mi impone determinati comportamenti poco politici e allora per onestà devo anche sottolineare come l’Amp del Plemmirio purtroppo nella fase iniziale del bando e dell’assegnazione non abbia voce in capitolo. Haimè! Di terra parliamo, non di mare!
E dov’era l’on. Prestigiacomo quando i cittadini siracusani, tra cui anche la sottoscritta, si battevano per l’istituzione della riserva terrestre? Se fosse già attiva la riserva terrestre del Plemmirio, non ci sarebbe niente di cui discutere oggi. Se ci fosse già la riserva, senza paure per un orribile futuro di trasformazione e abuso, potremmo sederci sulle candide pietre del faro, perderci nella contemplazione del mare e ascoltarne il respiro. E allora, cara onorevole, vada almeno una volta nella sua vita a Capo Murro di Porco e lì si lasci permeare dal mare. Vedrà…staremo tutti meglio!”.
Al di là delle polemiche anche infondate, cui la politica ci ha abituato ormai da troppo tempo, resta il fatto che un bene prezioso e simbolico per l’intera area sud-orientale della nostra regione, sia stato assegnato con procedure che hanno letteralmente escluso l’apporto di istituzioni e associazioni locali e con la sola finalità del ritorno economico, tra l’altro trascurabile, del canone di concessione.
Visti i risultati conseguiti in altri casi come questi, non sarebbe il caso di ripensare, una volta per tutte, il modello di sviluppo che vogliamo garantire al nostro territorio ?