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Cassibile, la villa dei marchesi a Cugno Mola

Cassibile, la villa dei marchesi a Cugno Mola

Il territorio di Cassibile seppur ormai “degradato” al rango di semplice quartiere della città di Siracusa, ha tuttavia un antica ed affascinante storia. Già nel diploma di fondazione della diocesi di Siracusa, da parte del granconte Ruggero, datato 1093, è rilevabile la presenza del casale Cassibile: “Infra quas divisiones est Saracusa cum omnibus pertinentiis suis… …Cassibula cum omnibus pentinentiis suis”. Altro riferimento è rilevabile nel cosiddetto “Libro di re Ruggero” scritto dal geografo arabo Al-Idrisi nel 1154: “Tra Noto e il mare sorge Cassibili, un casale che ha una buona posizione al centro di vaste terre da semina”. 
Oltre al casale, in un privilegio di papa Urbano II del 1095, è riscontrabile anche la presenza di un “Castello di Cassibile”. Tommaso Fazello nella sua “Storia di Sicilia” del 1558 così riporta: “Fra terra un miglio, la bocca del fiume Cacipari, chiamato hoggi con voce saracina Iasibli, è posta una fortezza del medesimo nome edificata”. Il castello di Cassibile posto sulla sommità del Cugno Mola, fu completamente distrutto dal terremoto del 1693, i suoi resti furono tuttavia visibili fino alla fine dell’800.
Il feudo e il castello di Cassibile furono posseduti nel corso dei secoli dagli Arezzo, dagli Speciale e da numerose delle maggiori famiglie feudali siciliane, finché entrarono in possesso, nel 1797, dei messinesi Loffredo, i cui discendenti ancor oggi ne sono proprietari. Nel 1840 il marchese Silvestro Loffredo diede il via alla costruzione di una borgata che potesse soddisfare il fabbisogno della popolazione rurale che lavorava nei suoi grandi possedimenti. I lavori furono completati solo un trentennio dopo, la borgata che si sviluppava lungo la strada che collegava il capoluogo ad Avola e Noto comprendeva, oltre ad una quarantina di abitazioni, tutti i servizi essenziali: una locanda, la stazione dei carabinieri reali e una grande chiesa dedicata alla Sacra Famiglia.
Assieme all’edificazione del borgo il marchese di Cassibile avviò, sui resti della fortezza di cugno Mola, una villa in stile neoclassico che finì per cancellare, e solo marginalmente inglobare, l’antico edificio. L’edificio posto a strapiombo sulle fertili vallate di Stradigò è raggiungibile da queste attraverso la “Scala Disa” posta nei pressi del “mulino vecchio”, proprio a ridosso della strada di accesso alla centrale dell’Enel, oppure attraverso un suggestivo sentiero che dai Cugni di Cassaro costeggia Cava Sant’Anna.

Chi volesse percorrere quest’ultimo sentiero deve imboccare nei pressi dello svincolo autostradale di Cassibile la strada provinciale 73 Cugni-Stallaini-Canzeria-Cassibile realizzata su un tracciato aperto dai marchesi agli inizi dello scorso secolo. Percorsi circa 7,5 km nei pressi della masseria Cugni di Cassaro si innesta una strada interpoderale. Per i più allenati è possibile lasciare qui la macchina e iniziare l’escursione oppure proseguire in auto per altri 1,3 km fino ad un cancelletto arancio posto sul lato destro del senso di marcia.

 

Trovate un posto in cui la vostra auto non intralci il passaggio, soprattutto dei mezzi agricoli e, superato il cancelletto, avviatevi lungo il sentiero costeggiato da alcuni pini. Dopo circa 800 metri raggiungerete una costruzione a pianta quadrata realizzata negli anni ‘70 ed utilizzata per il ricovero e la mungitura degli animali allevati in zona.

Dopo altri 500 mt circa sarete proprio a ridosso della Cava S. Anna sulle cui pareti potete osservare alcune tombe “a forno” parte delle oltre 2000 che compongono la necropoli sicula di Cassibile, databile tra il 1000 e l’800 a.C. Lungo il percorso potrete osservare anche il riadattamento di alcune sepolture “a camera” in epoca bizantina.

Dopo circa 800 mt arriverete ad una piccola costruzione rurale dotata di un abbeveratoio per animali e da li, sempre seguendo il sentiero tracciato, in pochi minuti giungerete alla villa dei marchesi di Cassibile. L’edificio seppur ancora strutturalmente solido presenta gli ambienti interni fortemente compromessi anche da evidenti atti di vandalismo. Architettonicamente l’edificio, a pianta quadrangolare, è dotato nel piano inferiore di un portale d’accesso di forma arcuata. Su ciascuno dei quattro lati vi è una fila di tre finestre sormontate da un timpano triangolare.

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Il piano inferiore presenta ambienti ampi, forse originariamente destinati ad usi produttivi, anch’essi molto degradati. Sul prospetto Nord, l’unico balcone della villa, è sorretto da quattro mensole di pregevole fattura, raffiguranti dei caproni. Sia all’interno che nelle superfici terrazzate appaiono evidenti interventi edilizi di epoche successive anche per l’uso di materiali contemporanei. Dell’antica costruzione non rimane oggi praticamente nulla, se non una cisterna con collo circolare, che venne inserita nella facciata della villa, e alcuni blocchi di arenaria squadrati, presenti nelle vicinanze, che potrebbero essere materiali del vecchio castello.

 

La piacevole passeggiata e la vista incantevole che si gode sulla Cava Grande e sul litorale che da Cassibile si volge verso la punta più meridionale della Sicilia, meritano certamente una visita.

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