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RNI Complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio

RNI Complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio

La Riserva Naturale Integrale “Complesso Speleologico Villasmundo – S. Alfio”, ricade all’interno del territorio comunale di Melilli (SR) e del Sito d’Interesse Comunitario (SIC) ITA090024. Istituita nel 1998, ha un’estensione di 71,66 ettari, la gestione è affidata all’università di Catania attraverso il CUTGANA (Centro Universitario per la Tutela e Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agro-Ecosistemi).
Il territorio che ospita la riserva è formato da due piccole ma profonde valli fluviali, Cava Cugno di Rio e Cava Belluzza, separate da un breve altopiano, nel settore nord-orientale dei Monti Climiti. (Clicca QUI per il punto d’ingresso)

Lo scopo della riserva è: “tutelare il sistema carsico con caratteristiche e significato di indiscusso valore, con corsi d’acqua attivi permanenti che interessano gran parte della cavità e il ragguardevole fenomeno di concrezionamento localizzato in quei rami abbandonati da più tempo dallo scorrimento delle acque, in cui si manifesta abbondante presenza di stalattiti e stalagmiti, che formano interessanti associazioni morfologiche”.

Trattandosi di una riserva integrale il complesso speleologico è accessibile solo da studiosi qualificati, autorizzati dall’ente gestore, per finalità di ricerca. Il complesso ipogeico è formato da tre cavità: la grotta Villasmundo, la grotta Alfio e la grotta del Vaso, scoperte il 20 febbraio 1977 dagli speleologi del Gruppo Grotte di Catania.
La Grotta di Villasmundo, con una lunghezza di oltre 2 km è la grotta ad andamento orizzontale più lunga di Sicilia, risulta attraversata da ben tre corsi d’acqua, due fiumi perenni ed uno temporaneo. Nella prima esplorazione furono scoperti una piccola cascata, due sifoni, vasti saloni di crollo e un lungo ramo fossile riccamente concrezionato. Dopo un lungo lavoro di scavo in quello che era allora ritenuto il punto estremo della cavità, nell’ottobre 1979 si riuscì a penetrare dapprima in una galleria e poi in una grande sala di crollo al termine della quale venne scoperto un lago sotterraneo dalle acque limpidissime avente circa 400 m² di sviluppo e una profondità di 56 mt.


La Grotta Alfio si apre a circa 60 mt a valle della Grotta di Villasmundo, 4 mt più in alto del letto del torrente.
La Grotta del Vaso si apre sulla parete sinistra della gola del Torrente Cugno di Rio, circa 365 mt a valle dell’ingresso della Grotta Alfio.

Se l’area ipogea è riservata agli speleologi, la riserva in superfice è stata resa fruibile attraverso alcune strutture e un breve sentiero che parte dall’ingresso principale. La fruizione della riserva presuppone però l’individuazione di un area parcheggio che non può essere la strada di accesso alla riserva, come sembra accada adesso.

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Le formazioni boschive sono a querce e lecci mentre lungo l’alveo del torrente Belluzza cresce il bosco ripale associato al salice e all’oleandro. Sui versanti più scoscesi e soleggiati si riscontra, invece, la macchia ad euforbia arborea.

Per quanto riguarda la fauna, l’ambiente della riserva presenta un’elevata biodiversità: sono presenti tra gli altri il riccio, l’istrice, la volpe, la donnola, il biacco maggiore, la rana esculenta, il ramarro, il gongilo, e il raro colubro leopardino. L’avifauna presenta specie comuni insieme a specie più interessanti come l’averla capirossa, la coturnice sicula e, tra i rapaci, la poiana, il gheppio e l’allocco. La fauna ipogea, è invece rappresentata dall’armadillidium decorum.

La flora si presenta ricca e ben differenziata, è possibile osservare il mirto, il carrubo, la calicotome, il biancospino, la rosa sempreverde, la clematide e la salsapariglia. Una rarissima specie endemica esclusiva degli Iblei, risalente all’era terziaria, è l’urtica rupestris, un altro raro endemismo siculo è la cymbalaria pubescens.

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