Il paesaggio, “capitale turistico” del territorio siracusano
Cammini storici, rifugi, vie dei tesori, borghi, RNO, opportunità di valorizzazione del territorio provinciale che, anche durante quest’anno, l’associazione nella sua attività, non ha trascurato di evidenziare all’attenzione di una collettività sempre più attenta e sensibile alla riscoperta delle nostre tradizioni. Non solo “nostalgiche bellezze”, promosse nelle circostanze di incontro e riflessione comune, ma anche potenziali attrattori di un auspicato turismo naturalistico locale offerti alla curiosità dei numerosi partecipanti. È proprio questa nuova cultura del territorio, che identifica “La Nostra Terra”, che fa risultare in chi scrive una considerazione che ritengo valga la pena condividere con chi oggi crede sempre più possibile ridisegnare la nostra realtà naturalistica quale prodotto turistico territoriale sostenibile nei fatti e meritevole di idonee strategie di promozione.
Se è vero che, anche in ambito turistico, si pianifica se si ha consapevolezza degli obiettivi, non si può non considerare quale punto di partenza la coscienza del “capitale” di cui si dispone. Sebbene questo risulti essere la sommatoria di diversi fattori, tra cui indubbiamente quelli culturali ed infrastrutturali, nel caso in questione non si può trascurare la componente paesaggistica intesa nella sua più attuale e completa concezione. Il Paesaggio non semplice “valore aggiunto”, cornice al patrimonio esistente, bensì ricchezza esso stesso nelle sue componenti naturali ed antropiche.
Da qui la necessità di nuovi stimoli di lettura ed osservazione del paesaggio locale che da imponderabile presenza delle nostre giornate all’aria aperta diventa inconfutabile protagonista della specificità dei nostri luoghi e delle genti che lì hanno vissuto e che hanno dato identità al territorio siracusano.
Quantunque un interesse di tipo turistico possa fare principalmente considerare “ciò che si vede” e quindi ciò che può essere immediatamente percepito al visitatore, è indubbio che una approfondita conoscenza di tutti gli elementi individuabili nel contesto, ai fini di una loro piena comprensione ed apprezzamento, va incentivata e sostenuta considerata la complessa natura di ogni tipologia del nostro Paesaggio, non ultimo quello urbano dei ventuno centri abitati, della provincia di Siracusa.
In altri termini va sostenuta e diffusa la cultura del paesaggio quale contesto in cui il visitatore viene accolto ed attivamente inserito contrapposta al concetto, finora certamente più diffuso, di “panorama” quale elemento esterno al turista ospite di una realtà territoriale.
È qui che il pieno coinvolgimento delle professionalità locali impegnate nella gestione, nello studio e nella accoglienza deve tendere, nella quotidiana attività, a far insorgere nel visitatore, più o meno occasionale e consapevole, quel sentimento di “affetto”, che partendo da un facile approccio di tipo estetico sviluppi interesse per il territorio, curiosità per le sue storiche ed attuali vicissitudini, incentivando, quindi, dalla primaria fruizione, tutta una serie di attenzioni ed azioni tese alla tutela ealla valorizzazione del patrimonio naturalistico siracusano.
Fare in modo che, ad esempio, un’area attrezzata dove fare un pic-nic o un rifugio collocato all’interno di un’area naturalistica, non siano considerate solo degli spazi da utilizzare ma dei luoghi da vivere; questo diverso approccio alla medesima risorsa, indubbiamente, incentiverà nel fruitore emozioni e comportamenti in linea con le esigenze del territorio ma anche del moderno turismo ove la cultura della qualità e la ricerca dell’esperienza risultano essere le discriminanti referenziali di una destinazione turistica.
Questo approccio allo sviluppo di un turismo naturalistico nell’ambito delle risorse della nostra provincia, può senza dubbio avvicinare posizioni ideologiche oggi, seppur distanti concettualmente, accomunate dalla preoccupazione per un territorio che tutti sappiamo essere sottostimato con le note conseguenze ambientali, economiche, culturali.