Best Practice: dalla Romagna un App per scoprire i luoghi abbandonati

Nel 2010 per riscoprire il centro storico di Forlì, l’associazione Spazi Indecisi lanciò una “pedalata” alla scoperta dei luoghi abbandonati della città. Fu un grande successo e da li nacque l’idea di “IN LOCO, il museo diffuso dell’abbandono” che, grazie anche ad una app, ha creato una serie di itinerari per scoprire i luoghi e le storie che si nascondono dietro le comunità e i posti abbandonati della Romagna. Un progetto che non vuole solamente recuperare i luoghi ormai disabitati e lasciati all’incuria, ma far rinascere soprattutto le comunità. Valorizzando il patrimonio immateriale fatto delle storie delle persone che vivevano questi luoghi oggi disabitati è possibile provare a ricostruire comunità che non ci sono più.
IN LOCO è un APP ma anche un museo diffuso in tutta la Romagna, da Imola a Cattolica, che racconta i luoghi abbandonati attraverso sette itinerari tematici che narrano le diverse realtà culturali e topografiche della regione. La app ha una mappa GPS, schede dei luoghi e un contenuto speciale, per esempio una testimonianza audio di un operaio di una fabbrica abbandonata, che è possibile scoprire solo all’interno del luogo che stiamo visitando.
“La tecnologia però non deve sostituire la scoperta e la possibilità di perdersi per conoscere un luogo finora sconosciuto, anzi. Per noi – continua Francesco Tortori, direttore dell’associazione Spazi Indecisi – è importante costruire dei contenuti immersivi che stimolino l’esplorazione urbana. L’applicazione è solamente un aiuto, il contenuto speciale, infatti, serve ad aumentare la curiosità e la voglia di scoprire autonomamente il posto che stiamo visitando”.
L’applicazione, che è stata scaricata 900 volte nelle prime due settimane dal lancio, vuole essere un modo per raccogliere più persone ed aiutarle nella ricerca. “Ci piacerebbe che la nostra idea diventi un format culturale applicabile in tutta Italia, il nostro è un paese pieno di luoghi abbandonati che basterebbe valorizzare e far conoscere per poter conoscere la storia delle città e delle persone che l’hanno abitata in passato. Vogliamo – conclude Francesco – avvicinare le persone ai luoghi, anche quelli più nascosti e difficili da trovare. Possiamo conoscere meglio non solo la storia della nostra regione e dell’Italia tutta ma anche quella delle persone che l’hanno vissuta”.
Allora gambe in spalla, applicazione accesa e l’esplorazione inizia. La Romagna, cosi come tutte le altre regioni d’Italia, non aspetta altro che essere riscoperta, anche e soprattutto nei suoi luoghi più nascosti.
Tratto da: Mashable Italia