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L’interpretazione ambientale

L’interpretazione ambientale

L’interpretazione è soprattutto comunicazione. Se lo stile informativo trasmette fatti descrivendoli, lo stile interpretativo rivela una storia, evidenziandone le connessioni esistenti.

L’interpretazione ambientale come disciplina nasce dalla riflessione filosofico-professionale di Freeman Tilden che nel 1957 pubblica “Interpreting our heritage”. Tilden definisce l’interpretazione ambientale come: “Un’attività educativa che ha lo scopo di rivelare significati e correlazioni attraverso l’uso di oggetti originali, esperienze dirette da parte di visitatori e media illustrativi e non semplicemente attraverso l’enunciazione di semplici fatti”.

Da allora ad oggi la disciplina si è arricchita di concetti e riflessioni che l’hanno vista diffondersi e radicarsi nell’ambito delle aree protette e “dell’Heritage” (inteso come patrimonio non solo naturale ma anche storico e culturale) interessando quindi anche siti storico-archeologici, musei, zoo, acquari, ecomusei e quant’altro. Dagli U.S.A. la disciplina si diffuse dapprima nei paesi anglosassoni (Canada e Inghilterra) e poi in quelli del centro America. Giunge quindi in Europa circa trenta anni fa, in Inghilterra e Spagna e da qui, dopo lunga incubazione, si sta diffondendo in tutta Europa. Questo ha implicato un lavoro di revisione-elaborazione ed assimilazione in chiave culturale Europea, cosa attualmente in atto tramite alcuni gruppi di lavoro in rete, uno in particolare in seno alla Commissione Europea.

Il contesto in cui nasce l’Interpretazione Ambientale è dunque quello delle Aree Naturali Protette e in generale dei luoghi di visita turistico – culturale -ricreativa. L’interprete ambientale ha di fronte una audience particolare, ovvero “non costretta”, “volontaria”, “in vacanza”, e per un periodo di permanenza molto breve all’interno delle attività di interpretazione offerte (da qualche ora a due o tre giorni massimo !). Questa sua caratteristica ne definisce molto l’approccio, i metodi e gli obiettivi, fortemente legati alla sua funzionalità rispetto alla tutela del patrimonio naturale storico e culturale fruito e rispetto ad un pubblico e contesto comunicativo particolare (differente da quello di apprendimento della scuola e dell’educazione istituzionalizzata in generale).

Questo porta oggi a definire l’Interpretazione anche come “scienza della comunicazione applicata alla conservazione“ (G. Netto, “L’Interpretazione Ambientale e la sua applicazione nella progettazione di piani di interpretazione per un’area protetta), dove l’obiettivo è quello della gestione-tutela del bene, attraverso un processo di fruizione basato sull’esperienza-rivelazione del visitatore, guidata dall’interprete ambientale. Tale esperienza mira a collegare gli aspetti emotivi e quelli della vita quotidiana dei fruitori, con le conoscenze, le informazioni, i valori del “bene-risorsa” oggetto dell’Interpretazione; il tutto realizzato con concetti espressi in maniera semplice (ma non semplicistica) e accattivante al fine di contribuire agli obiettivi di conservazione della stessa risorsa  interpretata. Quindi, come affermava Tilden, l’interpretazione è un processo di correlazione – provocazione – rivelazione, piuttosto che istruzione in senso stretto, o meglio è un processo di sviluppo di attitudini positive al cambiamento di comportamento personale e collettivo verso il patrimonio ambientale, per la sua tutela e godimento.

L’interpretazione ambientale appare indispensabile ai fini del turismo sostenibile in quanto può essere un utile strumento a supporto delle stesse aree protette consentendo di raggiungere almeno 4 obiettivi:

# Obiettivo di apprendimento = comprensione dell’area e delle questioni ambientali ad essa legate;
# Obiettivo comportamentale = creare consapevolezza relativa al rispetto per l’ambiente, tale da determinare un cambiamento nei comportamenti;
# Obiettivo legato allo stato d’animo = percepire che è importante cambiare la propria mentalità, l’atteggiamento e, quindi, il comportamento;
# Obiettivi di gestione = tutti i precedenti obiettivi possono facilitare il soddisfacimento degli obiettivi di gestione.

Se utilizzati come strumenti di gestione, i programmi di interpretazione ambientale sono inoltre in grado di:
– Produrre riduzioni nei costi e nelle problematiche di gestione;
– Funzionare come leve di marketing territoriale;
– Creare opportunità di impiego per le comunità locali.

Fonte: http://www.associazioneinea.it/

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