Milocca: la torre dei Montalto
Tra le antiche torri di avvistamento che si stagliano lungo il litorale siracusano la meglio conservata è sicuramente quella presente all’interno dell’ex feudo di Milocca. Il toponimo Milocca è senza dubbio di origine araba, Corrado Avolio lo fa derivare dalla parola Maluk che significa “frutteto di ciliegi”, tuttavia sembra verosimile che il toponimo derivi dalla parola Mahlug che vuol dire “pastoso, midolloso” e ciò in riferimento al tipo di terra presente nella zona. Primo proprietario di cui abbiamo notizia è Antonio de Mulocta che risulta iscritto nell’antico ruolo dei feudatari di re Federico, redatto attorno al 1335.
Nel 1408 il feudo entrò in potere di Troisio de Montealto (Montalto) la cui famiglia, pervenuta in Sicilia al seguito di re Giacomo d’Aragona, entrò in possesso della baronia abitata di Buccheri e di numerosi altri feudi siracusani. Nell’ultimo scorcio del XV secolo Giovanbattista Montalto, che ricopri le maggiori cariche pubbliche della città di Siracusa, si investi, oltreché di Milocca, anche del feudo Arcimusa in territorio di Lentini. Nel 1559 il patrimonio dei Montalto comprendeva anche le terre di Laganelli acquistate dai padri Gesuiti. All’interno del feudo di Milocca esisteva, certamente già dal Quattrocento, una solida torre di avvistamento che permetteva di avvisare la popolazione rurale, sparsa per le campagne, di un imminente sbarco saraceno. L’antica torre, fu probabilmente rasa al suolo dal terremoto del 1693, ma riedificata sicuramente sulle basi della precedente, da Giuseppe e Antonio Montalto che ne abbellirono l’austero prospetto esterno.
La torre si erge su tre piani calpestabili, più il piano terrazzato cinto da una bella merlatura, delimitata da quattro pinnacoli piramidali. Il possente edificio fu illeggiadrito da quattro balconi ruotanti su tutti i lati della costruzione e da un grande stemma dei Montalto posto nella facciata Ovest della torre. La sopraelevazione dell’ingresso, rispetto al piano residenziale raggiungibile soltanto mediante un ponticello posto a circa quattro metri dal suolo, e pesanti grate in ferro, poste alle finestre dei piani bassi, assicuravano l’imprendibilità della torre. I Montalto tennero il feudo di Milocca per oltre quattro secoli, ultimo ad investirsene fu Antonio, che, non generando prole, trasferì la proprietà dei suoi immensi possedimenti ai cugini Grimaldi. I marchesi di Terrasena tennero Milocca per poco più di un secolo, finché subentrò la famiglia Corvaja che cercò, con un certo successo, di diffondere moderne tecniche di conduzione agraria. Ancora oggi il tenimento di Milocca, con i naturali rimaneggiamenti territoriali intercorsi nel tempo, è di proprietà della famiglia Corvaja che ha recentemente ben restaurato il grande complesso edilizio e l’antica torre.
VETUSTAM MILOCCEARCEMADVERSUMS SARACENORUM
PYRATASPROPUGNACULUMET MUNI
PRIVILEGIIS SUB 28 MALI 1462
1477 A LANNE MONTALTO EIUSDEM
PHEUDI BARONE DECIMO SEXTO EXTRUCTAM
INGENTISSIMO TERREMOTU SUB UNDECIMO
IANUARI 1693 RADICITUSEVERSAM CONCUSSA
PENE TOTA SICILIA SYRACUSIS CATANA NETO
LEONTINO AUGUSTA CUM FLORENTISSIMIS
URBI BUS & OPPI DIS VALLIS NETI QUASI DI
LETISAC SOLO A EQUATIS JOSEPI MONTALTO
VIGESIMUS QUINTUS MILOCCE BARO & AB
IOANNE NONUS SUCCESSOR ANNO POST
TERREMOTUM QUARTO DENUOA FUN
DAMENTISEREXIT& IN HAC FORMAMINSTAURAVIT
1697 DIE PRIMO IANUARI
(Iscrizione presente sul lato Est della torre Milocca)
Tratto da:
Massae, massari e masserie siracusane
di Marco Monterosso
Editore Morrone, 1999