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Testa dell’Acqua, il castello Oliva

Testa dell’Acqua, il castello Oliva

In territorio di Noto, poco lontano dal piccolo centro rurale di Testa dell’acqua, si estende la contrada Oliva, panoramicamente una delle più belle zone dell’immenso agro netino. Al 18° chilometro della vecchia strada Palazzolo-Noto che attraversa la contrada, sorge un’imponente e caratteristica costruzione, detta castello Oliva. L’aspetto dell’edificio ricalca a prima vista i canoni dei castelli medioevali: posizione soprelevata, mura possenti e squadrate, merlatura dei cornicioni. Tuttavia il castello Oliva non è certamente una costruzione medievale ma una delle numerose dimore che i marchesi di Castelluccio edificarono nelle loro terre nella seconda metà dell’Ottocento.

Il castello, realizzato su di un poggio, presenta tre distinti corpi di fabbrica fusi armoniosamente tra loro. La parte centrale più alta, fuoriuscendo dal prospetto principale, crea un armonico sfasamento dell’insieme architettonico, conferendo concretezza e solidità alla struttura. Sui due lati dell’edificio si aprono sei finestre, tre per ogni piano, sormontate da una sorta di finti archi acuti che conferiscono un minimo di slancio alla massiccia costruzione.
Sul bel balconcino, posto nel prospetto principale, lo stemma araldico dei De Lorenzo ricorda la nobiltà della famiglia committente. Il gusto classicheggiante influenzò in realtà gran parte delle famiglie nobili netine che, specie nel vicino borgo di San Corrado fuori le mura, edificarono numerose dimore estive, aventi medesime caratteristiche.

Dal castello Oliva, posto su un rilievo naturale alto circa 550 metri, si può scorgere un incantevole panorama che abbraccia per intero l’estremo lembo della Sicilia sud orientale. Si narra pure che dalla sommità del castello, nelle prime ore del mattino, sia visibile l’isola di Malta e che, convogliandosi in tal punto l’eco della valle del Tellaro, siano udibili le campane delle chiese di Noto distanti ben undici chilometri. La strategicità della posizione del castello Oliva è attestata anche dalla presenza nell’edificio, durante la seconda guerra mondiale, di un reparto tedesco con funzioni di osservazione. Attorno alla bella costruzione, rimasta integra nonostante numerose incursione aree alleate, sono disseminate ancora alcune casematte tedesche. Le strutture militari sono in buono stato di conservazione, grazie alla salvaguardia e sensibilità dimostrata dell’Ufficio prov. Aziende e Foreste Demaniali di Siracusa, proprietario del sito.
Anche il castello Oliva è in un ottimo stato di conservazione, non mancherà certamente, ancora per lungo tempo, di fungere da baluardo della ridente campagna netina.

 

Tratto da: Massae, massarie e masserie siracusane
di Marco Monterosso
Editore Morrone, Siracusa, 1999

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