Un eccellenza italiana: i Carabinieri “Tutela del Patrimonio Culturale”

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo la stessa istituzione del ministero dei BB.CC. del 1974. Dipende organicamente dalla Divisione Unità Specializzate dell’Arma dei Carabinieri e funzionalmente dal Ministero della cultura, al suo comando è posto un Generale di brigata. Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero della Cultura. L’attuale articolazione dei Carabinieri TPC prevede “a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con competenza sull’intero territorio nazionale per le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 16 nuclei, con competenza regionale o interregionale” ubicati a:
Ancona (Marche), Bari (Basilicata, Puglia), Bologna (Emilia-Romagna), Cagliari (Sardegna), Cosenza (Calabria), Firenze (Toscana), Genova (Liguria), L’Aquila (Abruzzo, Molise), Monza (Lombardia), Napoli (Campania), Palermo (Sicilia) con sezione distaccata a Siracusa (Sicilia orientale), Perugia (Umbria), Roma (Lazio), Torino (Piemonte, Valle d’Aosta), Udine (Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige), Venezia (Veneto)
Il Comando, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso azioni di prevenzione, controllo e repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Nel 2020 le attività di contrasto e repressione hanno permesso di recuperare:
– 501.574 beni, per un valore complessivo stimato in €333.631.691, di cui:
– 483.9785 beni antiquariali, archivistici e librari (di cui 450.000 recuperati in un’unica operazione di servizio);
– 17.596 reperti (di cui 93 paleontologici, 5.310 archeologici integri,
– 4.532 frammenti e 7.661 di numismatica archeologica) provenienti da scavi clandestini;
– 1.547 beni culturali contraffatti, per un valore, qualora immessi sul mercato quali autentici, stimato in €415.771.945;
– perseguire: 2 associazioni per delinquere (una operante nel settore dell’antiquariato e una del falso), costituite complessivamente da 16 persone
– arrestare: 12 persone delle quali una su disposizione dell’A.G. estera;
– denunciare: 1.034 soggetti;
– contestare: 31 sanzioni amministrative.
Sempre nel 2020 le attività di controllo hanno interessato, per lo più da remoto sui cataloghi d’asta e sui siti web generici e di settore, 34.024 oggetti. Di questi, 12.181 presenti nell’e-commere sono risultati illecitamente sottratti e, conseguentemente, localizzati o sequestrati:
– 7.657 beni archivistici e librari;
– 2.800 beni numismatici;
– 798 reperti archeologici;
– 759 opere contraffatte;
– 118 dipinti;
– 30 altro;
– 19 sculture.
Per quanto riguarda l’azione preventiva attraverso l’esecuzione di controlli dinamici esterni alle sedi museali e ai luoghi della cultura di maggiore rilevanza sul territorio nazionale, in sinergia con i Comandi Provinciali CC, sono stati effettuati:
– 987 servizi
– 1.747 i militari impiegati;
– 1.126 i Comuni in cui si è operato;
– 6.132 i luoghi della cultura controllati;
– 1.107 gli esercizi commerciali di settore controllati;
– 574 i contatti con custodi, personale di vigilanza, parroci, etc.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Comando_carabinieri_per_la_tutela_del_patrimonio_culturale
https://www.beniculturali.it/carabinieritpc
Per vedere il report dell’attività operativa 2020 clicca sotto:
https://media.beniculturali.it/mibac/files/boards/be78e33bc8ca0c99bff70aa174035096/PDF/attivit%C3%A0-operativa-2020c.pdf