Andare per borghi: Malvagna (ME)
Malvagna è un piccolo paese, di poco più di 600 abitanti, in provincia di Messina. Si affaccia sulla valle dell’Alcantara, sul versante nord dell’Etna e dista 15 km da Randazzo, 80 km da Messina e 64 km da Catania. Il nome del paese deriva probabilmente dalla pianta della Malva. La zona fu certamente abitata già in età bizantina, poco distante dal centro del paese sorge una “Cuba” bizantina, un piccolo edificio religioso di struttura cubica sormontato da cupole. Agli inizi del XX sec. lo studioso Freshfield, riportando la presenza di ruderi alle spalle della piccola chiesetta ipotizza infatti che non fosse una struttura isolata ma parte di un piccolo insediamento. “Databile al VII-VIII secolo la Cuba mostra evidenti imprecisioni costruttive ed una insufficiente cura nell’impostazione simmetrica. Né la porta di ingresso, né l’abside sul lato est si trovano infatti in asse cosi come le pareti risultano avere dimensioni differenti. Nell’abside centrale sono presenti due scarne aperture sovrapposte mentre i profili dei catini absidali alternano mattoni laterizi rossastri a conci di pietra lavica. Lo stesso materiale é stato inoltre utilizzato per l’edificazione della cupola la quale, realizzata con sistema costruttivo autoportante ad anelli concentrici, si raccorda alla pianta quadrata dell’edificio tramite conchette angolari.”
Il paese attuale fu fondato nel 1626 da Giovanni Lanza probabilmente a causa della malaria che minacciava gli abitanti del confinante feudo di Mojo su cui, gli stessi Lanza, nel 1602 avevano già ottenuto di fondare l’attuale Mojo Alcantara. Nel 1628 Francesco Lanza (figlio di Giovanni) ottenne oltre al titolo di principe di Malvagna di poter sedere in Parlamento come feudatario di una terra popolata. Agli inizi del Settecento Malvagna e il connesso titolo principesco pervennero, per via matrimoniale, a Ignazio Migliaccio sposo di Felicia Lanza. A loro si deve la realizzazione, nel 1720 circa, del convento dei Frati Minori attualmente, nonostante sia stato acquistato dal Comune, inagibile e chiuso al pubblico. Gli arredi più preziosi che vi erano custoditi, una pregiata scultura lignea settecentesca e un organo a canne del 1822, si trovano ora nella Chiesa Madre del paese dedicata a Sant’Anna e costruita negli anni trenta del Novecento.
Da visitare, poco fuori il centro abitato, anche i resti della chiesa dedicata a San Marco. Non rimane alcuna traccia invece del palazzo baronale dei Lanza, costruito tra XVII e XVIII secolo e demolito durante l’epoca fascista per far posto all’odierno municipio. Lo stemma araldico dei Lanza è stato recentemente posto nella piazza principale del paese integrato all’interno di una fontana. Nel 1928 il centro, che contava circa 2.000 abitanti, fu unificato al comune di Mojo Alcantara, e denominato Lanza, ritornò alla denominazione originaria nel 1947, quando ottenne nuovamente l’autonomia.
I prodotti agricoli tipici di Malvagna sono le pesche, le olive e l’uva. Diffuso anche l’allevamento dei suini e la lavorazione della carne di maiale, con la produzione di salsiccia e delle fritturi e zziringuri, a base di cotiche di maiale. La maggior parte delle manifestazioni popolari a Malvagna si concentra nel periodo natalizio ed in quello estivo, quando il paese si ripopola dei suoi numerosi emigrati. La festa patronale in onore di Sant’Anna si svolge, come da tradizione, l’ultima domenica di luglio quando si concentrano le manifestazioni più di rilievo come la rassegna di cultura popolare “Radici” avviata nel 2006 e la rassegna a concorso di teatro dialettale che ha avuto il proprio battesimo nell’agosto 2007. Una tradizione natalizia anch’essa recente è quella dei caratteristici presepi rionali realizzati nei diversi quartieri sparsi nel paese e del presepe vivente recitato in siciliano, allestito nell’antico quartiere della “Timpa Tirrinchiuna” con il coinvolgimento dell’intera comunità.