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Il 16 ottobre a Chiaramonte Gulfi: “Festacrante” per il secondo libro postumo di Vincenzo Rabito

Il 16 ottobre a Chiaramonte Gulfi: “Festacrante” per il secondo libro postumo di Vincenzo Rabito

“Terra matta” è il diario di una vita scritto in siciliano da Vincenzo Rabito, cantoniere semianalfabeta di Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa. Pubblicato per la prima volta nel 2007, con una tiratura iniziale prevista di circa tremila copie, l’autobiografia di Rabito divenne invece un vero e proprio caso editoriale, superando le quarantamila copie vendute e dando origine a diverse traduzioni e adattamenti teatrali e cinematografici. Secondo Camilleri nel libro é possibile ritrovare: “Cinquant’anni di storia italiana patiti e raccontati con straordinaria forza narrativa. Un manuale di sopravvivenza involontario e miracoloso”. Tra il 1968 e il 1975 Vincenzo Rabito decise mettersi davanti a una vecchia macchina da scrivere Olivetti poiché, seppur semianalfabeta, avvertiva l’impulso di mettere su carta la sua storia tormentata. Chiuso a chiave in una stanza, all’insaputa di tutti, ogni giorno, in un enorme e solitario sforzo, riempì migliaia di pagine di un suo personalissimo memoriale, scritto col minimo di interlinea, con le parole separate da un punto e virgola e  senza margini, in modo da utilizzare meno carta possibile.

Terra matta racconta le peripezie, le furbizie e gli esasperati sotterfugi di chi ha dovuto lottare tutta la vita per affrancarsi dalla miseria. Per salvarsi la pelle, ragazzino, nel mattatoio della prima e poi della seconda guerra mondiale. Per garantirsi un futuro inseguendo il sogno fascista del grande impero coloniale, per arrabattarsi, in mezzo a «brecante e carabiniere», tra l’ipocrisia, la confusione e la fame del secondo dopoguerra. Per tentare poi, a suo modo «impriaco di nobilità», la scalata sociale con un matrimonio combinato e godere del benessere degli anni Sessanta. La «bella ebica» capitata ai suoi figli. Ritrovandosi però quasi sempre: «come la tartaruca, che stava arrevanto al traquardo e all’ultimo scalone cascavo».

 

Il 16 ottobre a Chiaramonte Gulfi “Festacrante”, (come l’avrebbe chiamata lui !) animerà alcuni posti simbolici di Chiaramonte Gulfi, il paese dove Rabito è nato e vissuto. Organizzata in occasione dell’uscita del suo secondo libro postumo: “Il romanzo della vita passata”, recuperato e curato dal figlio Giovanni che vive in Australia e pubblicato recentemente da Einaudi. Sia in “Terra matta”, dal quale la regista Costanza Quatriglio e Chiara Ottaviano hanno ricavato un film, sia nel nuovo “romanzo” Rabito racconta la sua vita “molto desprezzata e maletrattata” che incrocia molti passaggi della storia d’Italia.

Anche studiosi e traduttori di “Terra matta” si ritroveranno a Chiaramonte Gulfi per una festa che toccherà vari posti: la sala Sciascia, le due società di mutuo soccorso di piazza Duomo e il circolo di conversazione nell’ex chiesa di Santa Teresa. In collegamento con tutti i siti saranno proposte letture di brani tratti dai due libri di Rabito, proiezioni cinematografiche, performance teatrali e composizioni musicali.

Foto e info sono tratti da: https://www.vincenzorabito.com/

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