I Templari in Sicilia

I Templari in Sicilia

Si sono moltiplicati negli ultimi anni innumerevoli sedicenti ordini templari. “Sarà la moda del Codice Da Vinci, sarà per il fascino dei misteri medioevali, sarà la fregola di poter indossare ampi mantelli e maneggiare qualche spada ma in Italia sono già almeno una quarantina e naturalmente ogni gruppo sostiene di essere l’unico autentico“. https://www.ilgiornale.it/news/riti-cavalieri-e-scomuniche-guerra-dei-templari-italiani.html 

L’ordine la cui fondazione venne ufficializzata nel 1129, ebbe però vita relativamente breve essendo formalmente sciolto nel 1312, con una bolla pontificia di papa Clemente V.

Ma, al di là dell’enorme e più o meno rigorosa letteratura disponibile sui templari, cosa se ne sa della presenza dell’ordine (quello vero) in Sicilia ? Praticamente pochissimo !

Sappiamo che già nella prima metà del XII secolo (1131 o 1146), Enrico de Bubly (anche de Bubbio o de Buglio) beneficiò i templari di alcune terre presso Scordia, confermando loro donazioni già disposte dai suoi predecessori. Fra queste ultime era annoverata una “Ecclesia sacri Dominici Templi in partibus Scordiae”.

Il patrimonio siciliano dei templari si arricchì nuovamente nel 1151 quando un tale Goffredo, figlio di Oliviero, dopo aver sposato Galgana, figlia di Enrico di Bubly, confermò i diritti avanzati dai templari sui terreni di Scordia e sul casale di Pantalica concedendo loro, a titolo di nuova donazione, un orto sempre presso Scordia.

Tra il 1209 e il 1210 Federico II confermò a favore della casa di Messina una donazione, disposta nel gennaio 1208, dal conte di Butera e Paternò, Pagano di Parisio, comprendente:
• il casale di Murro, tra Assoro e Agira;
• un mulino detto “de Salinis”;
• la tenuta di Cardonico ed un oliveto, posti entrambi in territorio di Paternò.

Da un atto del settembre 1229, sempre di Federico II, sappiamo che l’ordine aveva già ricevuto in data antecedente la conferma regia dal conte Rainaldo di Modica:
• il “Pantanum Salsum” di Lentini;
• le pertinenze della chiesa di Sant’Elia;
• il tenimento di terre e il bosco della chiesa di San Leonardo del Tempio;
• un vigneto nel luogo detto “Bulfutoni”, vicino alle terre di S. Rayneri;
• il casale di Rahalmassur, con la chiesa di San Bartolomeo;
• il tenimento detto di Custumera confinante con il casale di Bulgarano in territorio di Lentini.

dal conte Bernardo “de Ocra”:
• i casali di Maltanes (Mautana) e Arnadenes posti tra Gela e Butera,
• la libera navigazione sul fiume di Gela e di pesca sul mare, la facoltà di pascolare, tagliare erbe e abbeverare armenti nella contea di Butera;

da Gualtiero da Caltagirone:
• il casale di Magrentino, nel territorio di Siracusa.

La più importante sede dei templari fu in ogni caso Messina dove aveva sede il precettore o maestro della “provincia” siciliana. Inoltre Rocco Pirri nella sua “Sicilia Sacra” (1644-47) riporta la loro presenza a Trapani nella chiesa di San Giovanni Battista del Tempio accanto a cui doveva sorgere anche un ospizio. Meno documentata invece la presenza dei templari a Caltagirone, Aidone e Randazzo.

Con la messa al rogo, nel marzo del 1314, dell’ultimo maestro dell’ordine le proprietà dei templari passarono ai cavalieri ospedalieri. Quelli siciliani dovettero attendere però fino al 1326 quando, solo dopo un processo celebrato a Messina, fu riconosciuto loro il possesso delle ex proprietà templari presenti nel territorio di Scordia.

Fonti:
G. Pecorella, I Templari nei manoscritti di Antonino Amico, 1921
F. Bramato, Storia dell’Ordine dei Templari in Italia: Le fondazioni, Vol. II, 1994
L. Petracca, Giovanniti e Templari in Sicilia, Vol. I, 2006
C. Guzzo, Milites Templi Hierosolimitani in Regno Siciliae. Vecchi documenti, nuove acquisizioni in: C. Guzzo (a cura di), I Templari nell’Italia centro-meridionale. Storia ed architettura, 2008

Author: Marco Monterosso

Esperto in promozione turistica e management del patrimonio culturale e ambientale... con una sfrenata passione per il territorio siciliano ! Ha scritto "qualcosa" che puoi vedere su: https://independent.academia.edu/MonterossoMarco

Marco Monterosso

Esperto in promozione turistica e management del patrimonio culturale e ambientale... con una sfrenata passione per il territorio siciliano ! Ha scritto "qualcosa" che puoi vedere su: https://independent.academia.edu/MonterossoMarco

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